giovedì 3 novembre 2011

Accusata di essersi messa alla guida in stato di ebrezza con i suoi due bambini: non va in carcere perché donna

«Se fosse stata un uomo l'avrei mandata in carcere, ma nel suo caso se la spedisco in detenzione i suoi bambini sarebbero allontanati da lei». Così si è espresso un giudice nel condannare una donna colpevole di essersi messa alla guida di un'auto con i suoi due figli piccoli in condizioni di ubriachezza e di aver prodotto un incidente. La 25enne era quasi tre volte oltre il limite previsto dalla legge quando le è stato fatto l'alcool-test dalla polizia di Hartlepool, e non era provvista della patente.

La donna, che non può essere nominata per motivi legali, è stata condannata a 12 mesi di detenzione, ma la pena è stata sospesa. In sostituzione, il magistrato ha imposto un periodo di supervisione di due anni. L'amica che era con lei in auto, proprietaria del veicolo, è stata invece condannata ad un periodo di supervisione di un anno per abbandono di minore: aveva infatti lasciato a casa la figlia quando ha deciso di andarsi ad ubriacare con la 25enne a casa di un altro amico.

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